Portatore di una poliposi intestinale, in fase d’iniziale degenerazione neoplastica, per evidente e grave inosservanza degli obblighi assunti dal sanitario di un’azienda ospedaliera veneta, consistiti in particolar modo nell’aver omesso un puntuale esame ecografico, il signor Esposito viene a decedere per gravissimo ritardo diagnostico, ritrovandosi portatore di un carcinoma del colon ormai metastatizzato.
Il consulente tecnico d’ufficio nominato dal Tribunale, specialista in Medicina legale, ha riconosciuto che il predetto ritardo diagnostico (di oltre 12 mesi) ha determinato nel caso del sig. Esposito una sottrazione di probabilità di sopravvivenza stimabile quantomeno nell’ordine intorno al 50% (cinquanta per cento). Una diagnosi anticipata avrebbe quindi aumentato, in modo rilevante, le possibilità di sopravvivenza del paziente, consentendogli cure meno cruente e rendendo maggiormente efficaci i trattamenti in quel momento necessari. La vicenda è stata definita in via transattiva con l’azienda ospedaliera responsabile giungendo ad un accordo per € 270.000,00.